La visita di S. Em.za il Sig. Card. Mario Grech, Segretario del Sinodo dei Vescovi, sabato 8 gennaio 2022, alla nostra Arcidiocesi, è stata occasione per continuare il cammino sinodale della nostra Chiesa locale anche alla luce di riflessioni e contributi di alto valore. Dopo quella offerta da don Dario Vitali, della Segreteria del Sinodo dei Vescovi nel mese di novembre u.s., il card. Grech ha offerto una riflessione sul tema “La Sinodalità come stile”. Una visita arricchita da due incontri, di cui il primo svoltosi oggi pomeriggio presso l’Aula Magna dell’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina con le Commissioni Sinodali, gli Uffici Pastorali, gli Organismi Diocesani di partecipazione e il Collegio dei Docenti dell’ITST.
Il nostro Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla, in apertura, ha espresso gratitudine verso il Card. Grech per quanto sta facendo rendendosi strumento di un “concilio ecumenico diffuso”, capace di sentire tutte le periferie del mondo, un lavoro arduo ma sicuramente ispirato e per il quale ha assicurato la propria preghiera, affidandolo alla Vergine Maria. Si è unito al saluto il Vescovo ausiliare, Mons. Cesare Di Pietro, presentando un breve profilo storico e religioso delle figure di santità dell’Arcidiocesi. Sono seguiti gli interventi e i saluti iniziali di don Roberto Romeo, referente diocesano per il Sinodo, di don Giuseppe Cassaro e don Giovanni Russo.
Il card. Grech ha avviato l’incontro evidenziando che: “Sinodalità significa ascoltare; io ho molto da imparare da tutte le visite alle chiese locali, ecco perché alle relazioni che svolgo faccio seguire un dialogo con tutti i presenti; il Papa ci ha richiamato a considerare che l’autentica sinodalità non può ridursi alla celebrazione di singoli eventi”.
Poi, egli ha proseguito evidenziando che lo stile sinodale qualifica il modus vivendi e operandi della Chiesa; esso deve contraddistinguere l’ordinarietà della vita ecclesiale e non la straordinarietà, poiché lo stile è qualcosa di più ampio, trasversale, un modo di vivere. E’ evidente che alla luce di ciò, nei concili che si sono svolti in passato, non è detto che ci sia stato uno stile sinodale. Questo sinodo non si limita a semplici interventi di maquillage, ma interessa interventi strutturali e propone una profonda riforma del nostro essere Chiesa.
Il Cardinale ha chiarito che lo stile sinodale è connotato dalla comune dignità e dalla corresponsabilità di ogni battezzato e dalla capacità di promuovere una nuova modalità nelle procedure di partecipazione alla vita ecclesiale avviando nuovi processi collaborativi, poiché tutti devono essere inclusi. Proprio il Papa chiede un nuovo modo di vivere l’episcopato, il presbiterato e il laicato.
Certamente, ha continuato il Sig. Cardinale: “Non è possibile cambiare le strutture se non si cambia il cuore; è evidente che la sinodalità esige una conversione interiore“. Pur non esistendo una formula generale per la sinodalità, esiste però il comune senso spirituale, il discernimento comunitario attraverso cui il Signore ci chiede ciò che dobbiamo fare, attraverso la docilità allo Spirito Santo.
Fondamentale è l’ascolto dell’altro, nella consapevolezza che ascoltare è più di sentire; poiché nell’ascolto reciproco ciascuno ha qualcosa da imparare. Non bisogna raggiungere maggioranze, ma la comunione.
In conclusione, il Card. Grech ha ricordato che il Papa ci chiede una Chiesa del dialogo, che si ponga in ascolto della voce di Dio, facendo sì che lo stile sinodale sia uno stile da incarnare, poiché la sinodalità non è un parlamento, non è la sola discussione dei problemi, non è cercare una maggioranza, poiché in tutto ciò manca lo Spirito; poiché ciò che fa divenire tutto ciò sinodalità è lo Spirito e non esiste lo Spirito senza la preghiera.
Alla relazione è seguito un dialogo tra coloro che, presenti, sono voluti intervenire e il cardinale che, in conclusione, ha impartito a tutti la benedizione del Signore.